sabato 23 ottobre 2010

REPUBBLICHE GIACOBINE (Marco Misciagna)

Come nel resto dell’Europa, anche in Italia si manifestarono nel 1789-90 attenzione e consenso nei confronti degli avvenimenti francesi. Gli avvenimenti della grande rivoluzione fecero emergere in Italia dei gruppi FILOGIACOBINI, che avevano fatto proprie le idee di repubblica e di sovranità nazionale e che cercavano di organizzarsi in club rivoluzionari e club patriottici.
Dal settembre del 1792 il Piemonte si trovò coinvolto accanto all’Austria nella guerra contro la Francia. Le truppe repubblicane occuparono Savoia e Nizza e nel 1794 portarono la loro offensiva anche sulla Liguria; l’occupazione di Oneglia (Imperia), a quel tempo parte dello stato sabaudo, richiamò in questa cittadina un buon numero di filogiacobini italiani.

Le sorti del giacobismo italiano ebbero una netta ripresa in seguito alla spedizione militare francese della primavera del 1796. All’armata italiana era stato affidato un compito secondario rispetto alle armate che dovevano occupare il Reno. Dopo aver occupato Milano, Bonaparte cominciò a pensare all’Italia come elemento centrale per una strategia di guerra contro l’Austria. Successivamente Bonaparte proseguì la sua campagna in Emilia, occupando Bologna e Ferrara, e in seguito anche a Modena e Reggio sorsero dei governi provvisori sotto le truppe francesi. Queste 4 città nel mese di Ottobre tennero un congresso e formarono la CONFEDERAZIONE CISPADANIA.
Dopo aver imposto all’Austria l’armistizio di Leoben, Bonaparte assunse l’iniziativa di formare in Italia una Repubblica ancora più grande, proclamata il 29 Giugno 1797 come Rep. CISALPINA, comprendente la Lombardia, Cispadania e Romagna.
La Rep. Cisalpina era nata nel corso di una guerra e a opera di un esercito straniero, circostanze che pesarono fortemente per tutta la sua durata, infatti i francesi avevano sempre richiesto contributi per finanziare la guerra, e il Direttorio aveva ordinato il sequestro delle grandi opere di arte che facevano fama all’Italia. Nel 1798 il predominio della Francia si estese anche al resto della penisola.
A Gennaio gli scontri avvenuti a Roma fra Repubblicani e la polizia, nei quali restò ucciso un ufficiale francese, servirono come pretesto per l’occupazione del Lazio. Il 15 Febbraio i patrioti romani proclamarono, con l’approvazione dell’esercito Francese la Repubblica e la fine del potere temporale dei papi. ( PIO VI )

Alla fine di Novembre Ferdinando IV di Napoli decise di intervenire contro la Repubblica Romana, il suo esercito riuscì per qualche giorno ad occupare Roma, ma fù poi costretto a una rovinosa ritirata a causa delle truppe del generale CHAMPIONNET. Precedendo l’ingresso dei francesi, il Borbone abbandonò la capitale e si trasferì in Sicilia. Il 24 Gennaio 1795 Championnet approvò la creazione della Repubblica PARTENOPEA. Questa era stata preceduta di poche settimane dall’intervento francese in Piemonte, infatti nel Dicembre del 1798 le truppe francesi spodestarono il re Carlo Emanuele IV e prepararono l’annessione del Piemonte alla Francia, realizzata due mesi dopo. Infine nel Marzo 1799 anche la totalità della Toscana fu occupata dai francesi e trasferirono il papa PIO VI in Francia.

Il declino del potere francese in Italia iniziò con l’arrivo dell’esercito Russo nell’Aprile del 1799, e fu accolto con sollievo da quasi tutta la popolazione.
I repubblicani, dai moderati ai democratici, furono tutti considerai Giacobini e collaboratori delle spoliazioni francesi. In Piemonte si trovarono esposti a vere e proprie cacce all’uomo da bande contadine guidate dal clero più fanatico.
Il 23 Giugno era finita anche la Rep. Partenopea, già a Febbraio il cardinale Fabrizio Ruffo era passato dalla Sicilia alla Calabria con un esercito della “Santa Fede”. Ciò indusse l’esercito francese a ritirarsi permettendo al cardinale di conquistare Napoli.

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